Finisce la scuola, tempo di vacanza, tempo per chiudere i libri e dedicarsi un po’ di più all’attività fisica, quell’attività fisica che spesso si fa fatica a fare intraprendere ai propri figli. Lavoro, impegni, la fatica di dover correre di qua e di la per poter permettere al proprio bimbo un’ora di svago, un’ora di ginnastica come l’avrebbero chiamata un tempo, non ci permettono di assaporare quanto di importante possa offrire questo tipo di attività in un bimbo.
Un tempo, già, un tempo era quasi d’obbligo uscire a giocare con gli amici, arrampicarsi, spingersi, correre, ora i giardinetti sono meno e sempre più affollati, i videogiochi alla portata di tutti e la società dove l’attività fisica è sottovalutata ci ha fatto diventare pigri.
Finite le vacanze arriverà settembre ed allora come un anno prima verrà spontanea una domanda, come scegliere un corso di educazione fisica più appropriato per mio figlio?
Per rispondere partiamo dall’idea che qualsiasi sport, inteso come attività fisica si decida di fare intraprendere al bimbo, che sia Judo, Volley, Karate, Basket, Jiu-Jitsu, è importante che le figure di riferimento siano persone carismatiche, preparate sia da un punto di vista tecnico sportivo che a livello umano. Questa deve essere la primissima peculiarità che tali figure devono avere proprio perché l’istruttore diventa inevitabilmente un punto di riferimento. Il bimbo trova nel maestro una figura complementare al ruolo del genitore che può aiutarlo nel futuro sviluppo psico-fisico.
Ma allora perché proprio un arte marziale?
Sempre più ricerche scientifiche condotte da esperti in materia pedagogica, psicologica e fisica dimostrano che le attività marziali hanno un effetto benefico su bambini e ragazzi nell’età dello sviluppo. I ragazzi migliorano da un punto vista relazionale e comportamentale assumendosi in prima persona le conseguenze di ogni azione all’interno delle dinamiche di gruppo svolte sul tatami. Negli anni di insegnamento abbiamo notato con piacere un incremento delle capacità di concentrazione, della disciplina e delle capacità comunicative nonché ad una spiccata organizzazione mentale atta a sviluppare importanti capacità psico-motorie.
Spesso definito sport completo, il Judo lo definirei meglio come un arte dove si favorisce la capacità di aggregazione e socializzazione, un arte individuale dove il ragazzo è chiamato a lottare contro un altro suo compagno progredendo da un punto di vista fisico, ma al tempo stesso un arte di gruppo dove l’interazione ed il confronto accrescono l’autostima, la sicurezza ed il rispetto delle regole.
Agli inizi degli studi svolti dal fondatore del Judo, il professore Jigoro Kano, alla domanda quale fosse l’importanza di una educazione fisica, lo stesso ripose così:
“Dopo un profondo esame della questione… arrivai alla conclusione che lo scopo dell’educazione fisica è quello di rendere il corpo forte, efficiente e sano, rafforzando di pari passo il carattere della persona mediante una disciplina morale e mentale.”
L’immagine ed il valore che il Judo e l’Accademia Torino oggi cercano di insegnare attraverso i suoi maestri è lo stesso che Jigoro Kano, nel suo continuo studio, ci ha trasmesso rendendoci esempi da imitare per le nostre future generazioni.